Fantascienza alimentare

Iniziamo a chiarire la parola più citata dai media negli ultimi 40 anni: “dieta”.

Qual è il suo vero significato?

Vi sfido a chiederlo alla maggior parte dei dietologi o giornalisti autori di vari articoli: vedrete che avrete sempre le stesse generiche risposte su cosa mangiare, quanto bere e così via.
In realtà sono cose che già sapete: soprattutto chi è già stato a dieta potrebbe benissimo fare il dietologo di talento; sa cosa mangiare e sa quanto bere ed è anche consapevole dei suoi errori, eppure non riesce mai a trovare la fine del suo cammino dietologico.

Sconsolato, il paziente obeso s’imbatte sempre in tre tipi di diete e dietologi:

  • dieta con le pastiglie (tra le più gettonate, ma con ripresa quasi sempre assicurata dei chili)
  • i cattedratici (dicono le stesse cose da 40 anni con il risultato che l’obesità si è triplicata in percentuale)
  • le hit del momento (Dukan, Zona e così via, variopinte e impossibili)
    Ma in classifica al primo posto rimane sempre e saldamente l’obesità.

Facciamo quindi la prima precisazione sul significato della parola “dieta”, che è: “la regola del viver bene, stile di vita o di pensiero” (Oxford English Dictionary).
Questo ci fa capire che per nutrirci bene dobbiamo vivere con uno stile di vita ottimale: allora non è vero il detto che “siamo quello che mangiamo”, ma “mangiamo per quello che viviamo”.

Ma quali sono i fattori che bloccano il dimagrimento?
I due principali imputati sono il metabolismo e la fame.

Il metabolismo (dal greco μεταβολή, cambiamento) è il complesso delle reazioni chimiche e fisiche che avvengono in un organismo. Molte di queste trasformazioni della materia sono reversibili e sono legate a variazioni della condizione energetica, ma soprattutto al movimento. Quindi se il movimento fosse il toccasana per dimagrire, praticandolo riusciremmo ad attivare tutte quelle reazioni chimiche che ci porterebbero a un fisico bellissimo.

Ecco cosa ci propone l’Organizzazione Mondiale della Sanità:
11 consigli per aiutarci ad aumentare il metabolismo

  1. Aumenta la tua massa magra. Un modo per superare questo problema è quello di esercitarsi. I muscoli bruciano calorie e quindi più ne hai, più calorie bruci, anche stando fermo.
  2. Fai colazione. Molte persone se lo dimenticano. Ciò che non ricordano è che la colazione è il più importante pasto della giornata.
  3. Lo zucchero bianco è cattivo! Lo zucchero bianco raffinato, come quello che si trova nei dolci e nei soft drink, sovraccarica il corpo di zuccheri causando seri problemi di salute.
  4. Mangia cibi piccanti. I cibi piccanti che ti fanno sudare possono aiutare ad aumentare il metabolismo.
  5. Dormi bene la notte. C’è una ricerca che dimostra che le persone che non dormono a sufficienza tendono ad aumentare di peso.
  6. Bevi più acqua. L’acqua è il lubrificante del corpo.
  7. Consuma piccoli pasti. Mangiare 5-6 piccoli pasti al giorno evita la sensazione di fame.
  8. Non saltare i pasti.
  9. Pianifica i tuoi pasti. Se riesci ad avere un menù settimanale è più facile raggiungere il tuo obiettivo.
  10. Bevi tè verde. E’ stato dimostrato che fa aumentare il metabolismo senza stressare il corpo, come invece fa la caffeina.
  11. Aumenta l’assunzione di frutta, vegetali e alimenti integrali.

Certo è incredibile: paghiamo milioni di euro per sentirci consigliare cose che umiliano la nostra intelligenza, eppure è così. Lasciamo per ora il metabolismo. Abbiamo capito che dobbiamo muoverci, ma lo faremo forse quando saremo magri. Per il momento è troppa fatica.

La fame è riferita letteralmente al bisogno di cibo; può anche essere applicata metaforicamente ai desideri di altra natura.
Il termine è usato più largamente per riferirsi ai casi di diffusa malnutrizione o privazione di cibo fra le popolazioni, solitamente dovuto a povertà, conflitti, instabilità politica o a circostanze agricole avverse.
Fisiologicamente i centri della fame intervengono dopo 12 ore di digiuno.
Dato che noi mangiamo almeno tre volte al giorno, è ovviamente molto difficile che lo facciamo per fame.
E allora per cosa mangiamo?
Forse per instabilità politica?
Potrebbe anche essere, ma è soprattutto in Paesi floridi, stabili politicamente, che l’obesità la fa da padrona.

Allora indaghiamo da dove arriva l’impulso della fame.
L’ipotalamo, l’imputato, è una struttura del sistema nervoso centrale situata nella zona centrale interna ai due emisferi cerebrali e comprende numerosi nuclei che attivano, controllano e integrano, l’attività endocrina e molte funzioni somatiche quali il sonno, la veglia e l’assunzione del cibo. L’ipotalamo è anche in grado di controllare emozioni, stati d’animo e umore. Questo è possibile, grazie alla connessione anatomica dell’ipotalamo con il talamo e il sistema limbico, un insieme funzionale di zone del cervello che regola impulsi e comportamenti emotivi.

Ma allora la nostra fame non è che l’insieme delle emozioni positive o negative della giornata.

Credo, a questo punto, che il compito del dietologo non sia insegnare al proprio paziente cosa deve mangiare, ma spiegargli il motivo per cui non riesce a controllarsi, quali sono gli squilibri che gli hanno alterato la fame, aiutarlo a rimuoverli, ma soprattutto aiutarlo a non farli tornare.

Vi invito “virtualmente” a cena e vi chiedo prima di tutto se preferite un piatto di pasta o un filetto alla griglia. Se preferite la pasta, cioè i carboidrati, che danno un aumento della glicemia provocando un’azione rilassante sul sistema nervoso, sappiate che l’ansia vi sta alterando la fame. Se preferite il filetto, che è pieno di adrenalina, siete stanchi con un poco di rabbia repressa.
Proseguo nel mio menù e vi propongo affettati e formaggi. Se siete attirati dai formaggi, pieni di fosforo e magnesio, siete stanchi mentalmente; se siete attratti dagli affettati pieni di sodio e potassio siete stanchi fisicamente.

Tutti gli alimenti hanno un potenziale effetto simil farmacologico ed è qui il guaio: si rischia di curarsi con il cibo e, anche se è vero che Ippocrate disse: “Fate del cibo la vostra medicina”, lui intendeva “nutritiva”, non “curativa”.
Quindi l’unica verità che mi sento di consigliarvi è di mangiare di tutto e di tutto un po’, migliorare il vostro stile di vita riassaporando i piccoli piaceri della vita e gratificando il proprio corpo con tutte le attenzioni che potete, senza dimenticare mai che alimentarsi non è solo nutrirsi, è uno stile di vita, è espressione di saggezza tesa a realizzare l’equilibrio del rapporto tra corpo e psiche, secondo l’antico adagio di Giovenale “Mens sana in corpore sano”.

Dott. Marco Parti
Medico Nutrizionista – Milano/Bergamo

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